Quali sono le cause?
Il dolore alla spalla è un sintomo che varia dal semplice fastidio alla perdita di funzionalità dell’arto superiore e può risultare da numerose condizioni patologiche e non. La sensazione dolorosa localizzata a livello di una o entrambe le spalle può originare dai muscoli, dall’articolazione o da elementi circostanti ed irradiarsi lungo tutto l’arto superiore, verso il collo ed il torace.
La spalla è un’articolazione complessa da un punto di vista anatomico e biomeccanico e di difficile valutazione clinica. L’esame obiettivo ed un corretto imaging rimangono un punto fondamentale per un preciso inquadramento diagnostico, per una corretta diagnosi differenziale ed un giusto trattamento.
Quali possono essere le cause?
Il dolore alla spalla è un sintomo che varia dal semplice fastidio all’impossibilità di movimento. La limitazione può riguardare un singolo movimento (come, ad esempio, la rotazione della spalla per toccare la nuca o la schiena a livello lombare) o compromettere l’intera attività dell’arto. Il dolore può originare dall’arto ed irradiarsi lungo tutto l’arto superiore, verso il collo ed il torace.
Le principali problematiche e patologie sono le seguenti:
- la spalla rigida;
- fratture della spalla;
- Rottura della cuffia dei rotatori;
- Patologia degenerativa o Artrosi della spalla;
- Instabilità della spalla;
La spalla rigida
La spalla rigida o congelata è una condizione di limitazione dolorosa dell’articolazione: spontaneamente o in seguito ad un evento traumatico, la spalla incomincia a “fare male” e poi, con il tempo, il movimento va’ limitandosi fino a presentare i due sintomi caratterizzanti di questa disturbo: la rigidità articolare nei gesti quotidiani e l’intenso dolore notturno.
Questa problematica è una condizione che solitamente si risolve con le cure salvo nei casi in cui vi sono sottostanti patologie come le calcificazioni tendinee, che devono essere asportate chirurgicamente, o una lesione dei tendini della cuffia che va poi suturata.
Fratture della spalla
Le fratture possono essere:
- fratture dell’estremo prossimale dell’omero; Circa l’80% delle fratture dell’omero prossimale sono classificate come composte, mentre le lesioni scomposte possono assumere configurazioni diverse a seconda del numero e della localizzazione delle rime di frattura. La diagnosi di una frattura dell’omero prossimale, già ipotizzabile in base ai rilievi anamnestici e clinici, deve essere confermata da un attento esame radiografico.
- fratture della scapola; Le fratture della scapola sono lesioni rare che rappresentano il 5% delle fratture di spalla e l’1% di tutte le fratture. Vengono causate da traumi importanti ad alta energia, quali incidenti motociclistici o cadute dall’alto. Queste fratture sono pià frequenti in soggetti di sesso maschile di età compresa tra i 25 e 45 anni. L’indicazione al trattamento è guidata dal grado di scomposizione delle fratture e dalla instabilità gleno-omerale associata. Le fratture composte o minimamente scomposte sono solitamente trattate conservativamente in maniera efficace.
Rottura della cuffia dei rotatori
La cuffia dei rotatori è l’insieme dei tendini che consentono ai quattro muscoli della spalla di muovere la testa omerale.
La patologia della cuffia dei rotatori rappresenta la causa più comune di dolore cronico alla spalla e comprende: tendiniti (calcifiche o non calcifiche), rotture parziali e rotture complete.
L’età media di comparsa dei sintomi è intorno ai 50 anni ed è importante precisare che con l’invecchiamento il normale funzionamento della cuffia dei rotatori possa andare incontro ad un peggioramento, in quanto questi tendini diventano più fragili e più propensi a lacerazioni in seguito a semplici traumatismi.
Oggi, con le giuste indicazioni, è possibile risolvere la quasi totalità delle lesioni della cuffia con l’aiuto delle tecniche artroscopiche.
Le lesioni sintomatiche, acute e croniche, devono essere attentamente studiate con metodiche di imaging (RX, Artro-TAC ed Artro-RM), prima di proporre un’indicazione chirurgica.
Patologia degenerativa o Artrosi della spalla
L’artrosi della spalla o gleno-omerale è un graduale processo degenerativo dell’articolazione conseguente all’usura della cartilagine, cioè del tessuto che permette all’articolazione di muoversi senza attrito.
La degenerazione articolare in genere puà avere cause sconosciute o essere secondaria ad altre patologie che danno inizio al processo involutivo della cartilagine, come i traumi, l’artrite reumatoide, la necrosi avascolare o le rotture massive della cuffia dei rotatori.
Attualmente la terapia nei confronti di questa patologia invalidante è l’impianto di una protesi.
Il trattamento chirurgico deve essere proposto a pazienti ben informati, estremamente motivati, in buone condizioni generali e che non abbiano avuto beneficio da un trattamento medico-riabilitativo.
Instabilità della spalla
L’instabilità gleno-omerale si definisce un’eccessiva traslazione sintomatica della testa dell’omero rispetto alla glenoide, che è la superficie articolare della scapola, e si identifica in genere con la cosiddetta lussazione della spalla.
Attualmente l’obiettivo del trattamento chirurgico dell’instabilità è quello di garantire la stabilità articolare preservando la completa articolarità, attraverso le moderne tecniche artroscopiche.
La cura al Centro
Presso il Centro Medico Sant’Ambrogio è possibile fissare un appuntamento con il Dott. Fornara Paolo, dirigente Medico S.C. di Ortopedia e Traumatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara.