Per sindrome dell’occhio secco si intende un’alterazione del delicato equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. L’occhio secco, quindi, è un occhio non correttamente lubrificato la cui cornea è messa a rischio dal continuo sfregamento con la palpebra e da una mancata protezione verso polvere, sporcizia e germi.
I sintomi più comuni sono calo dell’acuità visiva, bruciore, pizzicore, prurito, fastidio durante l’utilizzo delle lenti a contatto, sensazione di corpo estraneo e iperlacrimazione paradossa (watering eye).
Le principali cause che determinano la secchezza dell’occhio sono:
La diagnosi di occhio secco va fatta sempre dall’oculista attraverso un’accurata visita e l’utilizzo di appositi test per l’esame della lacrimazione. L’oculista eseguirà un anamnesi oculare e generale e lo studio del film lacrimale viene effettuato sia attraverso un’analisi quantitativa della lacrima prodotta (test di Schirmer) che qualitativa (test di rottura del film lacrimale-BUT).
Tipo quantitativo: riduzione della quantità della lacrimazione. In genere correlato alla sindrome di Sjogren
Tipo qualitativo: riduzione della qualità della lacrimazione. In genere correlato a disfunzione delle ghiandole di Meibomio primitiva o secondaria a istillazione cronica di colliri terapeutici
Tipo misto: riduzione quantitativa e qualitativa della lacrimazione. Spesso il più frequente.
Presso il Centro Medico Sant’Ambrogio a Novara è possibile prenotare la visita oculistica con il Prof. Modorati Giulio Maria, medico chirurgo specialista in Oftalmologia, Dirigente Ospedaliero Senior di I° livello Unità Operativa di Oculistica Ospedale San Raffaele – Milano.
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